di Paolo Bertoli

La Legge 262/2005 ha introdotto, come ormai noto, la figura del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari (DP) e lo ha inserito tra i soggetti apicali modificando così le disposizioni contenute nel Codice Civile e nel Codice Penale.

Per fare il punto sull’evoluzione di questa nuova figura professionale, a più di dieci anni dalla sua introduzione, il Comitato Tecnico ANDAF Corporate Governance & Compliance ha promosso nel 2018 una survey indirizzata ai DP delle principali società quotate italiane, delle società da queste controllate, delle società controllate dal MEF e di tutte le società “chiuse” che hanno deciso volontariamente di istituire la figura del DP.

Partendo dalle singole esperienze aziendali si è arrivati a tracciare un quadro dello “stato dell’arte” relativamente alla figura del DP nel tentativo di definire un “modello” di riferimento, anche per delimitare le ampie responsabilità di questo Dirigente, che sono del tutto equiparabili a quelle del Direttore Generale e degli stessi Amministratori.

La survey si è basata su una autovalutazione del DP relativamente ai seguenti ambiti:

  1. 1)  nomina del DP, collocamento nell’ organizzazione e indipendenza;
  2. 2)  policy e linee guida interne che regolano l’attività del DP;
  3. 3)  mezzi e poteri assegnati al DP e collaborazione con gli organi e la funzione di controllo;
  4. 4)  operatività, strumenti e processi;
  5. 5)  disciplina dei gruppi.

Sulla base dei risultati emersi nei vari ambiti, ogni DP ha ottenuto uno score che rappresenta una autovalutazione del livello di adeguatezza del modello adottato (grafico 1). Apprezzabile lo sforzo di molte aziende che hanno valutato il proprio modello 262 come ottimo (7%) o buono (37%).

È tuttavia importante evidenziare che sono ben oltre il 50% le aziende che hanno ottenuto lo score “discreto”, “sufficiente” o “non sufficiente”, confermando così l’esistenza di diverse problematiche nell’efficace implementazione del modello.

Considerati i risultati ottenuti dalla survey, risulta pertanto necessario continuare ad approfondire e a monitorare le aree che hanno evidenziato le maggiori criticità, prestando attenzione a tutti quegli aspetti legati ai profili di responsabilità del DP.

In questa ottica, il Comitato Tecnico ANDAF Corporate Governance & Compliance sta organizzando occasioni di confronto dedicate esclusivamente ai DP (sono pre- visti 2/3 incontri tra nord e centro-sud Italia) per creare un tavolo di lavoro nella prospettiva di redigere un white paper ANDAF che possa collocare in un corretto quadro l’ampiezza e la complessità del modello 262, nonché le relative responsabilità dei DP.

Articolo pubblicato sulla rivista ANDAF Magazine di aprile 2019