Di Paolo Bertoli 

Luglio 2007: i primi segnali di quella che sarà la più grave crisi economica e finanziaria dal 1929. Dalla sua origine negli Stati Uniti la crisi è adesso globale, profonda, complessa, ed abbiamo potuto notare la sua estrema “contagiosità”. I suoi effetti hanno interessato differenti Paesi e segmenti di mercato. Tutto il sistema finanziario mondiale è da molti mesi in tensione.
In conseguenza di questa crisi, alcuni mercati e alcune strutture istituzionali hanno smesso di funzionare, come – ad esempio – in Italia il mercato interbancario.
L’impatto nell’economia reale era inevitabile. Lo stiamo verificando sui costi e soprattutto sulla disponibilità di credito alle imprese, sulla perdita di occupazione, sui bilanci delle famiglie. Le economie dei Paesi sono in recessione ed il PIL diventa negativo.
I Governi e le Banche Centrali di tutto il mondo hanno adottato numerose misure per cercare di migliorare la situazione e ridurre i rischi sistemici: stimolo economico attraverso pacchetti di varie forme, enormi iniezioni di liquidità delle Banche Centrali, salvataggi, ristrutturazione di istituzioni finanziarie, introduzione di garanzie per i risparmiatori, creazione di “Bad Bank” e di “Bad Company”,come è il caso del colosso multinazionale General Motor di cui si discute in questi giorni.
Dobbiamo tuttavia registrare che l’effetto delle imponenti misure di salvataggio che sono state adottate è risultato, purtroppo, finora piuttosto limitato.
Pur se vi sono molti futuri possibili ed è difficile, se non impossibile, prevedere quando questa crisi terminerà, abbiamo comunque la certezza che, prima o poi, ciò accadrà. E, ove si interrompesse questa crisi di sfiducia, sarebbe ragionevole attendersi una reazione positiva immediata. Un circolo virtuoso, che nel suo veloce movimento potrebbe offrire grandi opportunità a quelle imprese che si presentassero pronte alla linea di partenza.

In un recente convegno organizzato da Andaf a Pisa, con il contributo di molte organizzazioni, abbiamo provato ad individuare le 10 cose più importanti da fare per mantenere accesi i motori della nostra impresa. Troverete l’articolo all’interno. Buona lettura. (io direi di eliminarlo)

Editoriale pubblicato sulla rivista ANDAF di Aprile 2009