Di Paolo Bertoli 

Cari colleghi, cari lettori
Tra pochi giorni una vasta comunità di amici della nostra Associazione si riunirà nella splendida cornice della Costa Smeralda per parlare di “Conoscenza e tecnologia, porta di accesso al futuro”. Il “fil rouge”del programma, particolarmente ricco e intenso, partirà da alcune considerazioni filosofiche che legano insieme l’uomo, la conoscenza e la tecnologia.
Sul tema della conoscenza sembra di notare, nei nostri giovani nati in quest’era supertecnologica, un senso di fatica nel tenere memoria del proprio passato. Eppure è la memoria del nostro vissuto che consente ad esso di trasformarsi in esperienza e ci permette di formulare promesse per l’avvenire. Passato e futuro si intrecciano, infatti, assieme alla consapevolezza che saper fare tesoro del proprio passato vuol dire essere più “anziani” perché alla propria età si aggiunge l’esperienza delle generazioni precedenti. È l’intuizione che Bernardo di Chartres, già nel lontano 1100, aveva reso con un’efficacissima immagine: siamo “nani che camminano sulle spalle di giganti”. Dall’alto delle loro spalle la visuale diviene più ampia e, soprattutto, si è in grado di guardare più lontano. Pur avendo la vista assai debole possiamo, con il loro aiuto, andare al di là della memoria e dell’oblio.
Affrontando anche il tema dell’uomo nell’età della tecnica ascolteremo, durante la cerimonia di apertura,una interessante relazione del Prof. Umberto Galimberti che, provocatoriamente, propone una riflessione: siamo soliti considerare la tecnica come uno “strumento” a disposizione dell’uomo, quando invece la tecnica oggi pare essere diventata il vero “soggetto” della storia rispetto al quale l’uomo è ridotto a “funzionario” dei suoi apparati. Ma cosa accadrà all‘homo technologicus, se non salirà sulle spalle del gigante? Seppure l’approccio filosofico non è parte, purtroppo, dei nostri pensieri di tutti i giorni, non si può non considerare quanto la tecnologia abbia infatti aiutato, ma nello stesso complicato, la nostra vita. Il nostro tempo scorre attraverso e-mail lette sul nostro BlackBerry(con le giuste lamentele del nostro coniuge), video ed audio conferenze, strumenti tecnologici sempre più complessi e sempre meno “user friendly”.

Nel nostro XXXII Congresso Nazionale Andaf non vogliamo criticare la nostra era, ma tuttavia vogliamo osservarla e trarne qualche spunto. Parleremo quindi di economia della conoscenza, delle nuove forme criminali attuate attraverso la tecnologia, della nostra capacità di pianificare il futuro partendo dal presente, ma anche della conoscenza come fattore di competizione per le imprese e di come muta l’organizzazione aziendale per effetto della tecnologia. Nei molti workshop, laboratori e tavole rotonde, saranno affrontate tematiche operative di particolare attualità  per raccogliere le esperienze di esperti e colleghi ed avere un aperto scambio di opinioni.
Cari amici, non mancate quindi a questo importante appuntamento. Arrivederci in Costa Smeralda.

 

Editoriale pubblicato sulla rivista ANDAF di Luglio 2007