Di Paolo Bertoli 
(dal Sole 24 Ore)

Negli ultimi mesi le economie di Europa e Stati Uniti sono in affanno, le Borse vivono un preoccupante periodo di crisi e anche i titoli di Stato sovrani, sicuro rifugio degli investitori fino a poco tempo fa, destano preoccupazione. Di questa situazione sono responsabili, tra gli altri, i problemi dell’occupazione americana, la stagnazione economica e i debiti sovrani in Europa. Aci va aggiunto che l’attuale sistema di vigilanza sui mercati non riesce a porre rimedio a comportamenti speculativi finalizzati a trarre vantaggio da questa difficile situazione.
È proprio dai mercati europei che bisogna partire per comprendere appieno questa crisi che sta contagiando gradualmente le Borse globali e perfino i Bric (Brasile, Russia, India e Cina) che, secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale, potrebbero esserne coinvolti e ridurre i loro tassi di crescita.
Infatti, se mesi fa la Banca Centrale Europea (Bce) aveva concentrato l’attenzione solo sulle economie di Grecia, Portogallo, Spagna e Irlanda, oggi tiene sotto stretta osservazione tutti i Paesi europei, in particolare l’Italia, invitando i singoli governi a impegnarsi con manovre che favoriscano l’uscita dalla crisi. Ed è proprio il timore che i responsabili politici europei non assumano le giuste decisioni in tal senso a determinare la forte volatilità dei mercati.
Le incertezze della manovra fiscale italiana, che da oltre due mesi si dibatte a Roma, pesano significativamente sulla Borsa, determinando crisi dei mercati e allargamento degli spread dei vari titoli di Stato rispetto al Bund. Da inizio luglio, quando è stato varato il primo provvedimento di bilancio, Piazza Affari ha infatti perso oltre il 30%, risultando la peggiore fra le piazze europee.
A differenza di Irlanda, Portogallo e Grecia, se la crisi dell’Italia dovesse peggiorare non sarebbe possibile un recupero da parte dell’Europa, determinando, oltre al dissolversi del sistema euro, una crisi del credito senza precedenti sui mercati finanziari. Lo confermano la preoccupazione del Cancelliere tedesco Angela Merkel, che ha esortato più volte il governo italiano a rispettare le riforme promesse, e i risultati negativi di alcune Borse europee, come quella tedesca che di recente ha perso più di Piazza Affari.
In molti temono un altro meltdown, simile a quello sofferto nei giorni bui della crisi 2008-2009, e tengono gli occhi puntati sull’Europa, preoccupati per la mancanza di chiarezza sulla direzione presa dai vari governi, in particolare nel caso delle economie più deboli come l’Italia. I mercati aspettano ora importanti appuntamenti: gli sviluppi sui piani fiscali di Italia e Grecia e verifiche della volontà politica tedesca di sostenere l’eurozona.
Presto comprenderemo se parlare di “crisi” o di “recessione”.

Articolo pubblicato sulla rivista ANDAF di Ottobre 2011